2018_12_21 inaugurazione laboratorio cto
Aperto al CTO il Laboratorio di Analisi del Movimento
21 dicembre 2018
Notizia
Grazie al finanziamento della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson,
l’ASST Gaetano Pini-CTO si dota di un innovativo Laboratorio di Analisi del Movimento, in collaborazione con l’Ospedale Universitario di Würzburg
Milano 21 dicembre 2018 – Da questa mattina, presso l’ASST Gaetano Pini-CTO, in Via Emilio Bignami, 1 è aperto il Laboratorio di Analisi del Movimento. Grazie a strumenti e tecnologie all’avanguardia, sarà possibile studiare e monitorare le problematiche motorie di pazienti affetti da malattia di Parkinson e parkinsonismi.
L’Ospedale ha condiviso il progetto e ha messo a disposizione gli spazi alla Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, presieduta dal prof. Gianni Pezzoli, che dirige anche il Centro per la Malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento dell’ASST Gaetano Pini-CTO. Il Laboratorio di Analisi del Movimento, infatti, è una grande opportunità per migliorare l’assistenza ai malati e lo studio della malattia di Parkinson. L’idea è nata dalla collaborazione tra il prof. Pezzoli e il prof. Ioannis Isaias dell’Università di Würzburg, in Germania.
“Il Centro Parkinson è un’eccellenza a livello mondiale – spiega il prof. Isaias – perché riesce ad integrare attività assistenziale e ricerca ad altissimo livello: possiede una banca dati unica che conta oltre 30mila pazienti, una Banca del DNA e dei Tessuti Nervosi, personale medico-infermieristico di grande valore e molto altro. L’aggiunta di un Laboratorio di Analisi del Movimento, ‘gemello’ del laboratorio che dirigo presso l’Ospedale Universitario di Würzburg, è un’importante tappa per nuovi e ambiziosi progetti di ricerca e per migliorare l’approccio diagnostico-terapeutico e le tecniche di riabilitazione nella malattia di Parkinson, nel contesto di una vera cooperazione europea”.
Grazie al finanziamento della Fondazione Grigioni e alla collaborazione dell’Ospedale Universitario di Würzburg, il laboratorio è dotato di un sistema optoelettronico, pedane dinamometriche, sensori inerziali, sonde per registrazioni elettromiografiche di superficie, un tappeto con sensori di pressione, un elettroencefalografo ad alta densità portatile ed altro ancora. Come spiega il prof. Isaias: “Solo un approccio multimodale che integri diverse strumentazioni e metodiche può aiutarci a comprendere le varie problematiche della malattia di Parkinson per offrire nuove strategie terapeutiche, personalizzate ai bisogni individuali del paziente”.
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